Supply Chain Management: cos’è e perché è fondamentale

Negli ultimi anni la Supply Chain Management ha assunto un ruolo sempre più rilevante all’interno delle aziende produttive, della grande distribuzione organizzata e dei servizi. Ma cosa significa gestire la Supply Chain? Con questo articolo potrai conoscere su quali pilastri si basa, quali benefici può apportare, cosa fa il Supply Chain Manager e quali sono gli strumenti più efficaci per gestirla.

Cos’è la Supply Chain Management

La Supply Chain Management riguarda la gestione dei flussi di merci, di informazioni e di risorse finanziarie tra le aziende all’interno della catena di fornitura, con l’obiettivo di migliorare le prestazioni e guadagnare competitività.

Inizialmente il termine veniva utilizzato con riferimento alla gestione del magazzino e delle scorte, in seguito la definizione si è estesa andando a comprendere i concetti di integrazione logistica e verticale, fino a diventare una filosofia manageriale che ha lo scopo di creare valore per il cliente.

Secondo la definizione più recente data dal Council of SCM Professionals, la Supply Chain Management riguarda la pianificazione e la gestione delle attività coinvolte nella ricerca, nella fornitura, nella trasformazione e nella gestione della attività logistiche. Si basa sulla collaborazione tra i partner della Supply Chain, coordinando i rapporti tra i vari attori di cui si compone.

 

I quattro pilastri della Supply Chain Management

La Supply Chain Management è composta da quattro parti connesse tra di loro così da garantire un percorso il più fluido possibile, che abbia come risultato la realizzazione delle attività pianificate.

Integrazione

Ogni persona coinvolta nel processo produttivo comunica e collabora, uscendo da una divisione in compartimenti stagni. I team integrati lavorano insieme per assicurarsi che il prodotto arrivi alla fase di distribuzione. In questo modo si possono monitorare tutte le operazioni nella loro interezza e identificare facilmente delle aree che richiedono un intervento. La migliore comunicazione permette di ridurre gli errori, che hanno un costo a livello di tempo e soldi.

Operazioni

Le operazioni quotidiane rappresentano la spina dorsale del lavoro svolto dai produttori. Il team operativo ha un ruolo importante nella catena di approvvigionamento, soprattutto se vengono utilizzate strategie lean di produzione che permettono di valutare costantemente i processi per identificare eventuali punti dove intervenire e agire in modo più efficiente. Grazie a questi monitoraggi, i manager possono assicurare il rendimento delle apparecchiature o possono valutare se c’è bisogno adattare le ore di lavoro al variare della produzione.

Acquisti

Gli acquisti assicurano che l’azienda abbia materiali, forniture, strumenti e attrezzature, insomma tutto il necessario per la produzione dei prodotti e soprattutto che tutto sia disponibile per tempo, stando sempre un passo avanti rispetto al processo. Il giusto personale dedicato agli acquisti serve a questo e a non correre il rischio di restare senza i materiali, ritardando di conseguenza la produzione, o nel caso opposto, a non comprare in eccesso spendendo male il budget.

Distribuzione

La Supply Chain termina quando il prodotto arriva sugli scaffali di un negozio o, grazie al commercio online, direttamente nelle mani dei consumatori. L’azienda gestisce in modo corretto quest’ultima fase della Supply Chain quando i prodotti si muovono con rapidità dal magazzino al cliente.

 

I benefici della Supply Chain Management

Una gestione della Supply Chain efficace, basata su dati in tempo reale e su una visione globale di tutta la catena, può contribuire a diversi tipi di benefici in azienda. I principali riguardano un miglioramento delle performance nelle fasi operative e una diminuzione dei costi che si ripercuote sui profitti con un effetto domino positivo.

Migliore collaborazione grazie a un flusso delle informazioni automatizzato lungo tutta la Supply Chain. Si tratta di una sfida per molte aziende, che spesso proprio a causa delle informazioni frammentate perdono opportunità di vendita.

Migliore controllo qualità attraverso un maggiore controllo non solo sui propri fornitori diretti, ma anche sui fornitori dei fornitori. Per farlo è possibile fissare degli standard minimi di qualità che i fornitori secondari devono rispettare. Altre opzioni prevedono l’introduzione di linee guida di processo che permettono ai fornitori di allinearsi con i requisiti di qualità, o audit periodici e l’analisi di KPI rilevanti per analizzare le performance e la conformità dei fornitori.

Maggiore efficienza grazie ai dati in tempo reale sulla disponibilità delle materie prime e sui ritardi nella produzione. Con questi dati le aziende possono creare dei piani di backup per ridurre il rischio ed evitare ulteriori problemi come scorte out-of-stock o ritardi nelle consegne ai consumatori finali, evitando impatti negativi e lavorando in modo più snello, senza interruzioni nella filiera.

Stare al passo con la domanda, prevedendola in modo più corretto con l’accesso a dati in tempo reale, accurati e integrati permette. C’è anche maggiore visibilità sulle variazioni delle condizioni di mercato, evitando l’effetto frusta (in inglese bullwhip effect), un’amplificazione della domanda che si ripercuote con conseguenze negative su tutta la Supply Chain proprio a causa di ritardi nel comunicare cambiamenti nella domanda e nelle scorte.

Ottimizzazione delle spedizioni trovando la soluzione più adatta per consegnare gli ordini velocemente minimizzando i costi, a seconda che si debbano spedire piccoli pacchi o grandi volumi. Ciò che viene risparmiato in questo modo può contribuire ad aumentare i profitti, ma può anche essere reinvestito sui consumatori per migliorare la loro soddisfazione.

Riduzione dei costi generali, in particolare quelli legati all’accumulo di scorte a rotazione lenta, sostituendole con quelle a più alta velocità e che producono profitti. Ulteriori costi legati al magazzino, che influiscono sulle spese generali, possono essere ridotti ottimizzando il layout, utilizzando alcune soluzioni di automazione e implementando un miglior sistema di gestione dell’inventario.

supply-chain-management-2

Il ruolo del Supply Chain Manager

Il Supply Chain Manager svolge un ruolo cruciale nell’andamento efficace e competitivo della propria azienda. Operando all’interno dei settori della produzione, della vendita e della distribuzione, si occupa di approvvigionamento, acquisti e vendite supervisionando tutta la produzione nelle sue fasi.

Ad esempio, definisce le caratteristiche dei prodotti da acquistare e negozia il budget da dedicare all’approvvigionamento. Ha anche un ruolo molto importante con i fornitori, infatti li ricerca e si relaziona con loro per le trattative commerciali. Dal punto di vista operativo, pianifica gli acquisti e controlla l’andamento delle vendite, intervenendo sui prezzi o sul piano di approvvigionamento in caso di necessità.

Gli strumenti giusti e i software adeguati aiutano il Supply Chain Manager nelle sue operazioni quotidiane e a ottenere i risultati prefissati, come l’aumento del livello di servizio al cliente – misurato dall’on time delivery -, una maggiore produttività e la riduzione dei costi del Work in Process (WIP) e di magazzino.

 

Il futuro della Supply Chain Management

A guidare la Supply Chain del futuro saranno dei processi già in corso oggi, come la centralità della Customer Experience e le tecnologie sempre più avanzate messe in campo.

La Supply Chain dovrà essere flessibile e reattiva per adattarsi alle maggiori esigenze dei clienti e si svilupperà in una rete fatta di nodi, e non più in un modello lineare, dove l’utilizzo della tecnologia garantirà trasparenza e visibilità. Proprio a causa della maggiore complessità in cui si articola, che rispecchia le maggiori opzioni di acquisto dei clienti, la Supply Chain dovrà essere agile per adattarsi meglio. Anche per questo, la sua pianificazione avverrà in modo continuativo, permettendo un maggiore allineamento tra produzione ed esecuzione e maggiore precisione.

Soddisfare le aspettative dei clienti in modo veloce e puntuale significa fare i giusti passi verso la loro fidelizzazione, e la Supply Chain Management contribuirà sempre più attivamente a questo compito, pur mantenendo il focus anche sull’aumento dell’efficienza e sulla riduzione dei costi.

 

I Software per la Supply Chain Management

Quali sono quindi i software che le aziende possono utilizzare per gestire al meglio la loro Supply Chain? Anche se ormai si parla molto di industry 4.0, fabbrica digitalizzata e la stessa Supply Chain è attraversata da trasformazioni dall’impronta sempre più tecnologica, molto spesso tante aziende pianificano la loro produzione affidandosi ancora a Excel, sottovalutando i rischi che questo comporta.

Basarsi su Excel per prendere delle decisioni importanti sulla pianificazione e schedulazione, decisioni che hanno conseguenze dirette sulla performance, significa affidarsi a decine e decine di fogli di calcolo, che spesso richiedono una lavorazione molto laboriosa sulle celle anche nel caso di modifiche minime. Quando i fogli di calcolo sono molti, diventa difficile cercare le informazioni al loro interno, condividere i dati tra diversi dipartimenti o semplicemente riuscire ad avere un quadro generale per poter fare delle previsioni accurate.

Per questi motivi, la Supply Chain di oggi ha bisogno degli strumenti adatti ed è raccomandabile utilizzare dei software di pianificazione che permettono di centralizzare i dati e di renderli accessibili e utilizzabili dagli utenti che ne hanno bisogno, ovunque si trovino. Utilizzare questi strumenti significa rendere la propria azienda più reattiva e raggiungere gli obiettivi prefissati più velocemente, risparmiando tempo.

Un esempio positivo in questo senso è quello delle cosiddette tigri del Nordest, le 100 aziende con sede nelle province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia che tra il 2012 e 2016 hanno avuto le migliori performance in termini di margini e di reddito. Denominatore comune delle imprese di successo che si sono contraddistinte è una forte specializzazione. Ma ad accomunare il 60% delle prime venti aziende manifatturiere è anche l’utilizzo di CyberPlan, software di pianificazione e schedulazione avanzata della produzione. L’APS CyberPlan permette di programmare la produzione in modo efficace ed efficiente, ottenendo risultati quali aumento della produttività e maggiore allineamento tra la produzione e gli obiettivi, con un maggiore livello di servizio. In sostanza, è uno strumento che mette il Supply Chain Manager nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro al massimo delle sue possibilità e di far guadagnare competitività all’azienda. 

I casi di successo riguardano molte altre aziende nei settori più diversi. Puoi approfondire  i risultati ottenuti dai Supply Chain Manager che utilizzano quotidianamente questi strumenti con i casi studio dedicati, che testimoniano come aziende del settore automotive, alimentare, del packaging o dell’impiantistica sono riuscite a migliorare le loro performance attraverso l’utilizzo di CyberPlan.

 

Iscriviti alla newsletter per saperne di più su questo articolo!