Quali ostacoli impediscono alle aziende di implementare le tecnologie digitali?

Quando un’azienda decide di implementare una nuova tecnologia digitale spesso incontra degli ostacoli sul suo percorso e non necessariamente questi sono dovuti alla nuova soluzione da implementare, bensì all’azienda stessa e alle architetture esistenti. Vediamo di analizzare di quali ostacoli si tratta e come superarli.

Che cos’è una digital strategy?

Per digital strategy si intende l’adozione, da parte di un’azienda, di una nuova tecnologia digitale. Gli ostacoli principali che le aziende trovano sul loro percorso, nell’implementazione di queste tecnologie digitali sono principalmente tre:

  • incapacità di sperimentare in tempi brevi;
  • incapacità di lavorare tra “silos” dipartimentali;
  • sistemi presenti.

 

I difetti dei sistemi esistenti nelle organizzazioni

L’ostacolo che è rappresentato dai sistemi già presenti ed esistenti in azienda non deve sorprendere. Molte grandi aziende infatti continuano purtroppo a lottare con troppe istanze dello stesso sistema ERP o, peggio ancora, con innumerevoli versioni di sistemi ERP differenti. Molto spesso dunque la ragione per cui le aziende non hanno tempo e denaro da investire in nuove opportunità digitali è perché queste risorse sono utilizzate dai sistemi già presenti.

Spesso però il vero problema nasce dal fatto che, per rispondere con reattività al mercato, le informazioni vengano estrapolate dal gestionale e portate su numerosi fogli di calcolo Excel. Con il tempo questa struttura, tende a crescere e rovina il flusso informativo aziendale creando lacune di dati e dati inconsistenti, obsoleti o spesso addirittura errati.

 

Il processo end-to-end

La Supply Chain è un processo end-to-end che consente di far arrivare, produrre e distribuire i prodotti e servizi ai clienti. Per poter avere visibilità e controllo di questo processo diventa dunque necessario staccare le relative operazioni dai silos funzionali ed orientarle invece verso un ottica di processo trasversale end-to-end. L’orientamento al processo viene solitamente preferito al soddisfacimento dei clienti esterni e quest’ultimo viene preferito all’orientamento funzionale che spesso causa una irrimediabile focalizzazione verso l’interno.

Questo perché i processi end-to-end:

  • seguono il processo di creazione del valore dall’inizio alla fine, attraversando spesso numerosi confini funzionali, dallo sviluppo del cliente alla logistica passando per la finanza;
  • non si fermano alle mura aziendali ma anzi includono le interazioni di tipo front-end con i fornitori e clienti;
  • collegano in modo trasparente i processi front-end con i processi di back-end.

La progettazione, trasformazione e gestione di questi processi end-to-end richiede il supporto di conoscenze e strumenti specifici. Ciò che si può notare in particolare a livello globale è che nelle aziende manifatturiere sono sempre più apprezzati gli applicativi avanzati per la pianificazione e schedulazione della produzione (anche noti come APS).

 

Speranza sotto forma di software APS

Se la presenza dei silos dipartimentali rallenta i  processi e riduce le performance aziendali e l’utilizzo di Excel è radicato nei processi, allora è opportuno considerare l’implementazione di un software APS per i processi di pianificazione della domanda e della produzione. I software APS supportano le aziende industriali a fare di più con meno e a condividere quanto viene fatto tra i diversi reparti (scopri di più su “cos’è un sistema APS”). Queste soluzioni possono poi guidare l’innovazione di processi e sistemi facendo rapidi esperimenti e, se questi si rivelano essere fruttuosi, accrescerli e condividerli rapidamente.

 

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